Abitazione di tipo civile

Abitazione di tipo civile

piena ed intera proprietà di una consistenza immobiliare a destinazione abitativa, ubicata in Sarno (Sa) alla via Paolo Falciani n. 31/33, piani T-1. La porzione di immobile posta al piano terra, è attualmente composta da una camera, una cucina, una zona vendita, un laboratorio, due bagni e un ripostiglio. Mentre quella posta al piano primo risulta essere composta da un ingresso/disimpegno, tre camere, un bagno e un balcone, quest’ultimo parzialmente occupato da una veranda. Il cespite in questione confina a Nord con la consistenza immobiliare insistente sull’area censita al C.T. al foglio 20 part. 4072, a Est con la strada provinciale 7a (via Bracigliano), a Sud con il terreno censito al C.T. al foglio 20 part. 4706 e ad Ovest con via Paolo Falciani. Il tutto è riportato nel C.F. del Comune di Sarno al foglio 20, p.lla 4870, subalterni 1, 2, 3 e 4. Il descritto stato dei luoghi non corrisponde alla consistenza catastale in ordine alle difformità di seguito in elenco: 1) le u.i.u. ubicate al piano terra, censite al N.C.E.U. al foglio 20 part. 4870 sub. 1, 2 e 3, risultano essere tra di loro accorpate e distribuite in modo differente. Si rileva, altresì, per alcuni ambienti una differente destinazione d’uso; 2) il varco che collega il subalterno 1 con il subalterno 2 riscontrato in occasione dell’accesso peritale, non risulta essere riportato nelle planimetrie catastali; 3) il vano porta posto lungo la parete Nord del subalterno 1, riscontrato in occasione dell’accesso peritale, non risulta essere riportato nella planimetria catastale; 4) la veranda posta al piano primo, rilevata in occasione dell’accesso peritale, non risulta essere indicata nella planimetria catastale. Il compendio immobiliare pignorato è da ritenersi pienamente regolare, sotto il profilo edilizio-urbanistico, solo a valle delle attività volte alla rimozione della veranda realizzata in corrispondenza del balcone e di tutte le attività volte alla regolarizzazione delle difformità riscontrate; per detti abusi non risulta essere stato emesso alcun ordine di demolizione. L'aggiudicatario, ricorrendone i presupposti, potrà avvalersi delle disposizioni di cui all'art. 46, 5^ comma, del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 e dell'art. 40, 6^ comma, della Legge 28 febbraio 1985 n. 47. Eventuali abusi urbanistici dovranno essere regolarizzati a cura e spese dell'aggiudicatario, ove le normative di tempo in tempo vigenti lo consentano; in difetto l'immobile dovrà essere rimesso in pristino, sempre a spese dell'aggiudicatario.